Figaro su, Figaro giù…!: l’opera con Elio, Notte della Taranta e Carnevale di Putignano

Elio_Figaro su figaro giu

Un’inedita rilettura del Barbiere di Siviglia che unisce tre fra le principali istituzioni culturali pugliesi

Martina Franca, 21 e 23 luglio; Otranto, 3 agosto

Dopo il successo di Giulietta e Romeo per l’inaugurazione, il Festival della Valle d’Itria propone quest’anno un’assoluta novità: Figaro su, Figaro giù…! Rossini e il Barbiere: tutta un’altra storia, una libera rivisitazione del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini e di quello di Paisiello, in scena il 21 e il 23 luglio a Martina Franca (Atrio dell’Ateneo Bruni, ore 21) e il 3 agosto a Otranto (Fossato del Castello, Porta a Mare, ore 21).

Sarà un nuovo progetto drammaturgico a cura di Gianmaria Aliverta, al quale è affidata anche la regia, con la partecipazione straordinaria di Elio per uno spettacolo volutamente pop, in cui si fondono il sapiente ordine del ritmo rossiniano con la percussiva tradizione musicale del tarantismo e in cui c’è posto, oltre che per Rossini, Paisiello e Stendhal, anche per i danzatori della Taranta. Strumenti e prassi esecutive tradizionali (Orchestra popolare “La Notte della Taranta”) e classiche (Orchestra ICO della Magna Grecia) fonderanno i loro suoni sotto la guida del direttore Giuseppe Grazioli. I testi sono stati ideati da Francesco Micheli, il progetto scenico da Benito Leonori e i costumi da Sara Marcucci e Francesco Bondì. Il cast include Daniele Terenzi nel personaggio di Figaro, Maria Aleida come Rosina; e poi Marco Filippo Romano (Don Bartolo), David Ferri Durà (il Conte d’Almaviva), Peter Kellner (Don Basilio), Hannah Fraser (Berta) e Davide Gasparro (Ambrogio). L’iniziativa segna per la prima volta l’unione di tre grandi istituzioni culturali pugliesi: la Fondazione “La Notte della Taranta”, la Fondazione “Carnevale di Putignano” (il più antico d’Europa) e naturalmente il Festival della Valle d’Itria.

Elio – che da oltre un anno è impegnato con Micheli in tutta Italia con un ampio progetto di divulgazione dell’opera – impersonerà la tarantola che, a seconda dei personaggi che si troverà davanti, deciderà se il suo morso sarà d’amore o di dannazione, incalzato dal ritmo potente dell’Orchestra della Taranta e dalla musica di Rossini.

«L’intera operazione mira al coinvolgimento del maggior numero di persone possibile – dice il regista Gianmaria Aliverta – anche quanti non sono abituali frequentatori della lirica. La storia prende avvio da un antefatto: siamo in un paesino del Sud Italia, dai fasti magnogreci, dove un giovane di nome Bartolo viene morso da una tarantola dagli spiccati poteri taumaturgici che gli inietta un’infinita voglia di amare. Presto incontra la sua anima gemella con cui intraprende un’appassionante storia d’amore ma, durante un Carnevale, un carro separa i due innamorati che si perdono nella folla senza più riuscire a ricongiungersi. Per sopperire a questo mal d’amore Bartolo si rifugia nello studio e diventa il medico del paese, rinnegando il suo desiderio di trovare amore. L’opera prende avvio in questo punto. Troviamo Bartolo invecchiato e brontolone, diventato il dispotico sindaco della cittadina, che cerca rivalsa nel suo ruolo di uomo di scienza e nella sua veste istituzionale. Per questo bandisce il Carnevale e le feste, proibisce l’amore e dà la caccia ai ragni e alle tarantole, facendo sprofondare il paese nella tristezza e nel grigiume».