Alberto Triola

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È direttore artistico del Festival della Valle d’Itria dal 2010. Negli ultimi anni è stato direttore generale del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e presidente del Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli.

Stabilmente impegnato in campo teatrale e musicale da quasi un trentennio, dal 2002 Alberto Triola si distingue per significative esperienze al vertice di importanti teatri e festival italiani, quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Festival Monteverdi e il Teatro Ponchielli di Cremona, il Carlo Felice di Genova, il Comunale di Bologna, il Lirico di Cagliari, con stagioni di riconosciuti successi e programmazioni artistiche di apprezzata vivacità culturale, che segnano spesso la consacrazione di nuovi talenti vocali, registici e direttoriali.

Milanese, una laurea in ingegneria e un articolato percorso formativo in ambito musicale e teatrale, dopo aver maturato il proprio profilo professionale in quattordici stagioni al Teatro alla Scala, si è reso noto per la trasversalità della sua esperienza teatrale, sia in campo gestionale che artistico. Nel corso della sua carriera ha lavorato a fianco di figure di riferimento del mondo musicale e teatrale, quali Alberto Zedda, Marco Tutino, Carlo Fontana, Gian Carlo Menotti, Paolo Arcà, oltre a Riccardo Muti e Fabio Luisi, con il quale condivide la guida artistica del Festival della Valle d’Itria.

È noto il suo appassionato impegno nella continua ricerca di nuovi interpreti, che si struttura in forma compiuta prima con la Scuola dell’Opera Italiana di Bologna (che fonda con Marco Tutino e che dirige dal 2007 al 2010) e poi, dal 2011 (con l‘Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” di Martina Franca.

In questi ultimi anni, pur nei limiti di tempo concessi dai principali impegni professionali, ha svolto una parallela attività artistica come regista, debuttando nel 2008 al Wexford Opera Festival, con Il Signor Bruschino di Rossini.

In seguito si è distinto soprattutto in Germania e Austria, firmando spettacoli (Carmen e Macbeth al teatro di Lubecca, La clemenza di Tito alla Kammeroper del Theater an der Wien) che hanno raccolto un vivissimo successo di pubblico e lusinghieri apprezzamenti della critica. I suoi più recenti impegni artistici sono stati a Belgrado, con Don Giovanni (una coproduzione del Teatro Nazionale con il Teatro Madlenianum, poi in tournée in Romania) e al Teatro Olimpico di Vicenza, con L’Inganno felice di Rossini, per il Festival delle Settimane Musicali.

È autore di diverse pubblicazioni, l’ultima delle quali è stata dedicata al profilo di un protagonista del mondo operistico del Novecento: Giulio Gatti Casazza, una vita per l’Opera edita da Zecchini.

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