Soglie. Diversi stadi di separazione: un nuovo video di Francesco Neglia e Graziano De Pace prodotto dalla Fondazione Paolo Grassi

Soglie. Diversi stadi di separazione: un nuovo video di Francesco Neglia e Graziano De Pace prodotto dalla Fondazione Paolo Grassi
La resistenza del festival di Martina Franca durante i due anni pandemici in un video realizzato grazie al sostegno della Programmazione Puglia Sounds Producers 2022

La web tv del Festival della Valle d’Itria, organizzato dalla Fondazione Paolo Grassi, si arricchisce di un inedito: dal 6 giugno al 31 luglio 2022 sarà infatti disponibile un nuovo video Soglie. Diversi stadi di separazione firmato da Francesco Neglia e Graziano De Pace prodotto dall’Istituzione martinese grazie al sostegno di “Programmazione Puglia Sounds Producers 2022”, operazione finanziata a valere sul POC Puglia 2007-2013 – Azione “Sviluppo di attività culturali e dello spettacolo”. Dal 30 maggio sui canali social della Fondazione Paolo Grassi e del festival sarà rilasciato un trailer.

Negli ultimi due anni, a causa della pandemia, è cambiato il modo di fare arte dal vivo: sono stati ripensati gli spazi sul palcoscenico e quelli per gli spettatori, è cambiata la percezione individuale e collettiva della realtà. Tutto è mutato, quasi distorto. Partendo da questa nuova consapevolezza il compositore martinese Francesco Neglia (1988) ha iniziato un percorso di “rimanipolazione” in chiave elettronica e contemporanea delle musiche eseguite nelle due ultime edizioni del Festival della Valle d’ltria. Contemporaneamente Graziano De Pace – video maker con esperienza decennale nella produzione audiovisiva – ha documentato la produzione musicale, sul palco e dietro le quinte.I due linguaggi e i due diversi punti di vista si intrecciano in Soglie. Diversi stadi di separazione e riportano una rilettura di ciò che è avvenuto in Puglia e a Martina Franca grazie alla volontà di andare comunque avanti.

Lo stato pandemico ha costretto tutti, anche la produzione artistica, a utilizzare nuovi linguaggi per comunicare. Per accorciare le distanze con il pubblico, la Fondazione Paolo Grassi ha ad esempio aperto una web tv. Il lavoro di Neglia e De Pace è frutto di questa ricerca e proprio il percorso produttivo affrontato è uno degli elementi innovativi di questo lavoro: si sono intrecciato i lavori separati di due artisti che, attraverso la loro sensibilità, hanno raccolto un unico oggetto e trasformato ciò che il Festival ha offerto. Le composizioni elettroniche di Francesco Neglia, che partono dalle musiche presenti nei Festival, 2020 e 2021, sono una dimostrazione di come la musica lirica sia quanto mai contemporanea e accessibile a tutti.Punto di contatto tra il Festival della Valle d’ltria e Francesco Neglia è stato un corso di formazione professionale per “Responsabile della composizione e scrittura musicale” organizzato dalla Fondazione Paolo Grassi nell’ambito dell’avviso pubblico n.5/FSE/2018. Durante il corso, Neglia si è distinto per la sua particolare attitudine alla sperimentazione elettronica connessa all’opera, iniziando così uno studio sui titoli in programma. L’atto di ripensare l’opera, intesa non solo come “materiale sonoro”ma soprattutto come occasione che ha permesso di riprendere a fare arte, di scomporla e riorganizzarla, ricalca per il musicista il processo di riconfigurazione esistenziale che l’uomo ha dovuto affrontare durante questi anni, e con esso l’arte stessa.

A sua volta, Graziano De Pace aveva avviato un progetto di narrazione per immagini del Festival della Valle d’Itria durante la pandemia, lavorando sia dalla parte del pubblico che dietro le quinte, raccogliendo gli umori e gli stati degli artisti, dei lavoratori dello spettacolo e degli spettatori.

Conoscendo i due percorsi artistici, la Fondazione Paolo Grassi ha pensato di incrociarli, creando un prodotto multimediale che possa raccontare la forza della musica in Puglia.  Questo progetto mette in evidenza come la Fondazione partecipi attivamente sui vari livelli artistici, culturalie formativi della Regione Puglia, stimolando nuovi artisti e coinvolgendoli nei processi creativi e produttivi anche in un’ottica sperimentale e contemporanea.