Premio Abbiati
Il premio della critica musicale “Franco Abbiati”
È stato istituito nel 1981, col patrocinio dell’amministrazione comunale di Bergamo e per l’appassionata volontà progettuale di Filippo Siebaneck allora presidente dell’Azienda Autonoma di Turismo, come momento di riflessione e di analisi sulla vita musicale italiana. Intitolato al bergamasco Franco Abbiati per quarant’anni titolare della rubrica musicale del «Corriere della sera», il Premio della critica musicale “Franco Abbiati” èun riconoscimento attribuito ai protagonisti delle singole annualità artistiche. Numerosi i pluripremiati nell’albo d’oro: oltre ai teatri, i direttori Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Riccardo Muti, Zubin Mehta, Danielel Gatti, i registi Luca Ronconi e Graham Vick, i registi-scenografi Pier Luigi Pizzi e Hugo De Ana, i pianisti Radu Lupu e Maurizio Pollini, i cantanti Anna Caterina Antonacci e Samuel Ramey, gruppi cameristici e compositori per la “novità italiana assoluta”.Le scelte rigorose e indipendenti della giuria hanno guadagnato al Premio Abbiati crescente credibilità.
Accanto alle segnalazioni di merito assoluto il Premio ha svolto un ruolo attivo nella segnalazione di giovani talenti e di iniziative di particolare significato politicoculturale. Così i critici italiani hanno sottolineato, e talvolta svelato, il ruolo di piccole realtà locali, autentica ricchezza della vita musicale italiana, e si sono impegnati a segnalare il lavoro spesso isolato e silenzioso di personaggi non riconosciuti. Dando vocea operatori artistici, didatti, editori, maestri (non solo di musica), fatti e manifestazioni che pur non avendo ruoli istituzionali hanno saputo indirizzare in senso autenticamente culturale la vita musicale del nostro paese. Nel 2000, a seguito della scomparsa di Filippo Siebaneck, è stato istituito il Premio Siebaneck destinato a iniziative di particolare significato nell’ambito della didattica musicale e/o dell’avviamento professionale dei giovani. Nel 2001, col sostegno del Comune di Fiesole e del Comitato Musica Cultura, il patrocinio della Siem (Società Italiana Educazione Musicale), l’adesione di ScuolaMusicaFestival e aslico/Opera domani, è nato il Premio Abbiati “per la scuola”. La cerimonia di consegna del Premio Abbiati avviene in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Bergamo e il “Festival Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo. Dal 2007 il Premio Abbiati gode del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e dal 2008 dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Il Premio Abbiati attribuito a interpreti e manifestazioni del Festival della Valle d’Itria
1982 (II edizione) a Lella Cuberli come migliore cantante, per le interpretazioni della Donna del Lago (Rossini Opera Festival di Pesaro) e del Barbiere di Siviglia di Paisiello (Festival della Valle d’Itria).
1985 (V edizione) al Festival della Valle d’Itria come migliore iniziativa musicale, per la coerenza delle proposte aventi come obiettivo la riscoperta e la rivalutazione della tradizione operistica e dello stile belcantistica del setteottocento, in uno stimolante ambito culturale; a Mariella Devia come miglior cantante nella parte di Elvira nei Puritani al Festival della Valle d’Itria.
1987 (VII edizione) a Paolo Coni come miglior cantante, per La traviata al Comunale di Bologna, Alina a Ravenna e Attila a Martina Franca.
1999 (XVIII edizione) a Guido de Monticelli come miglior regista, per la brillante ricreazione della comicità acerba del Fortunato inganno o L’inganno felice di Donizetti (Festival della Valle d’Itria) e l’estroso sfruttamento dello spazio all’aperto del Palazzo Ducale.
2000 (XIX edizione) a Patrizia Ciofi come miglior cantante, protagonista dell’Ippolito ed Aricia di Traetta che ha inaugurato il XXV Festival della Valle d’Itria, e della Sonnambula di Bellini rappresentata nei teatri di tradizione toscani.
2001 (XX edizione) al Festival della Valle d’Itria come miglior iniziativa musicale, per le prime esecuzioni moderne, integrali e in lingua originale, di Roland di Piccini e Robert Le Diable di Meyerbeer.
2010 (XXX edizione) a Franco Fagioli come miglior cantante in Rodelinda di Händel rappresentata per la prima volta in Italia al Festival della Valle d’Itria.
2015 (XXXIV edizione) premio speciale alla Fattoria Vittadini – nata dalla Scuola intitolata a Paolo Grassi – che ha fornito originale e viva materia teatrale alle drammaturgia barocca di Armida di Traetta e La lotta d’Ercole con Acheloo di Steffani al Festival della Valle d’Itria.
2019 (XXXVIII edizione) a Giuseppe Palella come miglior costumista per l’Orlando furioso al Teatro Malibran di Venezia e per Giulietta e Romeo al Festival della Valle d’Itria, nel quale emerge la maestria nell’uso del nero in ogni sua più riposta declinazione.
2022 (XLII edizione) a Leila Fteita per le migliori scene e costumi per la produzione Le joueur di Prokofiev andata in scena nel 48ºFestival della Valle d’Itria 2022.