Teatro e musica d’arte dal vivo e in digitale: davvero per tutti?
Convegno internazionale di studi Martina Franca
31 luglio – 1 agosto 2021

Auditorium della Fondazione Paolo Grassi
Martina Franca, via Principe Umberto
31 luglio, ore 10:00–13:00
Moderatore Angelo Foletto
Indirizzi di saluto della Fondazione Paolo Grassi
Franco Punzi Presidente
Gennaro Carrieri Direttore
Alberto Triola Direttore artistico
Francesco Martellotta (Politecnico di Bari)
Partecipazione vs fruizione: l’estetica dell’ascolto nell’epoca dello streaming
Fabio Vittorini (Università IULM, Milano)
Musica e regia live: una relazione pericolosa
Christopher Widauer (Newzik, Parigi)
Digitalization in opera and the classical music ecosystem
Andrea Compagnucci (Cultura & Digitale, Civitanova Marche)
Dal web al teatro. E viceversa?
31 luglio, ore 15:00–18:00
Moderatrice Floriana Tessitore
Francesca Nesler (Responsabile offerta Musica Colta Rai Cultura)
Musica e televisione: l’opportunità di essere al servizio del pubblico
Paolo Dalla Sega (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
Dopo la tele-vita: cosa accadrà a ciò che è vicino?
Francesco Izzo (University of Southampton)
Insegnare musica (e musicologia) online: lezioni al tempo del Covid
Carlo Fiore (Conservatorio di musica “Alessandro Scarlatti” di Palermo)
“Gli orecchi del ciuco”. Digitale, low-fi e prassi esecutive
1 agosto, ore 10:00–13:00
Luke O’Shaughnessy (OperaVision, Londra)
OperaVision – opera: free, live and on-demand
Dinko Fabris (Dipartimento ricerca e comunicazione del Teatro di San Carlo, Napoli)
Le sfide per un teatro d’opera del terzo millennio: ricerca, tecnologie e società
Riccardo Bertoncelli (Critico musicale, Novara)
Pensieri dubbiosi di un aspirante eremita sociale
Giulio Cesare Ricci (Fonè, Peccioli)
L’uomo del suono
Elvio Giudici (critico musicale, Milano)
Il valore della documentazione
Nel 1975 Paolo Grassi – intellettuale e operatore culturale, protagonista della vita culturale italiana del secondo Novecento e fra gli ispiratori del Festival della Valle d’Itria – dichiarava: «credo sempre che il teatro pubblico può essere la struttura portante della vita teatrale italiana solo se fa teatro d’arte e se allarga il pubblico, se conquista nuovi spettatori, se forma il nuovo pubblico. I teatri pubblici devono decidere se essere istituti d’arte creativi o centri distributori di spettacoli, e la creazione artistica debba essere prioritaria ma non a scapito della socialità». Grassi si esprimeva così, forte di esperienze eterogenee che lo video a capo del Piccolo Teatro, del Teatro alla Scala e della Rai, responsabilità che lo portarono a ideare soluzioni nuove (fra cui la prime dirette televisive italiane di inaugurazioni scaligere) in grado di coinvolgere nuovo pubblico e nuove tecnologie per una fruizione più democratica dell’arte. Questo spunto, che accomuna le migliori esperienze di spettacolo, sembra aver animato
anche il dibattito e la sperimentazione legati all’anno appena trascorso, durante il quale in tanti hanno cercato di resistere alla chiusura dello spettacolo dal vivo creando nuovi canali e nuovi spettatori. Alcune nuove e promettenti esperienze stanno dimostrando come il web, riportato alla sua primigenia vocazione di “rete”, di strumento per la condivisione e la libera circolazione del sapere, possa evadere dal livore delle polemiche e dal facile opinionismo e farsi anche “teatro”. Tali sentieri, ancora in gran parte da esplorare, saranno l’oggetto di questo convegno che la Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca programma nell’ambito del 47° Festival della Valle d’Itria e intitola Teatro e musica d’arte dal vivo e in digitale: davvero per tutti? La dialettica tra scena e web – come già accadde per scena teatrale e televisione – così come il rapporto tra ascolto dal vivo e ascolto mediato dalla tecnologia anche nelle loro implicazioni didattiche, non sono in contraddizione reciproca come “angeli” e “demoni” ma possono rappresentare occasioni di palingenesi.